Abbiamo avuto la grande fortuna di averti come professore di Storia e Filosofia.

Le tue lezioni erano uno spasso, perché avevi una grandissima dote innata: saper rendere semplice anche ciò che poteva essere complicato, divertente quello che poteva essere noioso, appassionante ciò che agli studenti normalmente non destava alcun moto d'animo. E tutto questo senza mai perdere un briciolo di autorevolezza e di rispetto da parte nostra, anzi, acquistandone.

Grazie a te abbiamo imparato, attraverso i racconti delle gesta di "Carlone" (Carlo Magno), i pensieri di "GianGiacomo" (Rousseau) e le sciagurate imprese del "Sozzo Corso" (Napoleone), a diventare soprattutto uomini e donne consapevoli prima ancora che bravi studenti.

Ci hai insegnato ad amare la nostra città e la sua storia (e non solo i suoi fasti) senza mai venir meno al concetto di nazione che ultimamente viene così spesso svilito e svuotato di significato. Era bello, anche molti anni dopo la fine della scuola, incontrarti per strada, sempre di buon umore, sempre con una parola gentile, dotato di quell'ironia (e autoironia) che ti rendeva speciale per tutti noi studenti anche quando (sempre giustamente perché non ricordo, a memoria, alcuna tua azione ingiusta o dettata da favoritismi) ci rimandavi al posto con una bella insufficienza.

Grazie prof, è stato bello incontrarti e ti ringraziamo per aver arricchito con la tua presenza anni così importanti della nostra vita. Forse molti di noi non si ricorderanno più quando è caduta Costantinopoli, ma le tue lezioni di civiltà, quelle più importanti, rimangono vive nella nostra memoria. Se siamo, oggi, delle brave persone, lo dobbiamo anche a te.

Un pensiero dai tuoi vecchi allievi della lllAB 1984